6/04/2016
È stata davvero una grande mobilitazione unitaria quella del 2 aprile scorso, organizzata da Cgil, Cisl e Uil per chiedere una modifica della riforma Fornero sulle pensioni e l’apertura di un tavolo di confronto sul tema. Molto significativa anche la presenza alla tappa veneziana, una delle tre maggiori decise a livello nazionale, che ha visto arrivare da Vicenza una delegazione di circa 800 persone, tra cui 300 delegati e sindacalisti di Cisl Vicenza. La manifestazione è stata voluta per domandare a gran voce al Governo di rendere più giusto ed equo il sistema pensionistico del Paese: un sistema oggi gravemente sbilanciato e bisognoso di numerosi e urgenti correttivi. Basta pensare al solo Veneto, e in particolare al Vicentino, per rendersene conto immediatamente. Ci sono persone che hanno iniziato la propria esperienza lavorativa “precoce” a 14-16 anni: certo non si può pretendere che il loro pensionamento inizi a 67 anni o, peggio ancora, sulla base di quanto prevede la norma in vigore. E si pensi poi ai tanti lavoratori e lavoratrici di quei comparti messi a duro rischio dalla pesante crisi, come l'edilizia o il settore metalmeccanico. Come si può solo immaginare che possano continuare a lavorare fino a 67 anni? Le nostre proposte sono state illustrate nei mesi scorsi nelle assemblee sindacali aziendali e hanno registrato larghissimo consenso, anche qui sul territorio vicentino: accesso flessibile al pensionamento, riconoscimento e valorizzazione delle diversità dei lavori, riconoscimento del lavoro di cura, tutela delle pensioni in essere, rafforzamento del ruolo della previdenza complementare e potenziamento dei suoi strumenti. Infine - ma non ultima in ordine di priorità - la necessità di introdurre meccanismi capaci di garantire un trattamento pensionistico giusto e dignitoso per i tanti lavoratori precari e discontinui e per i giovani: un fronte, quest’ultimo, rispetto al quale abbiamo anche lanciato un forte appello sull’utilità di promuovere forme di solidarietà intergenerazionale. E quello dei giovani è un orizzonte di riflessione che incrocia molte altre dimensioni, a partire dai costi altrimenti presenti in termini di ammortizzatori sociali, ma anche la necessità di un loro ingresso e di una loro presenza stabile e stabilizzata nella nostre aziende, per rafforzarne le chance di ripresa e la capacità di innovazione e competitività. Gianfranco Refosco - segretario generale Cisl VicenzaAltre news
Pensioni giuste e dignitose per tutti. Precari e giovani compresi.