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11/04/2025

Al voto il 14, 15 e 16 aprile. Rinnovo delle RSU di tutto il Pubblico Impiego


 

Sanità, IPAB, Funzioni Locali, Funzioni Centrali, Scuola: rinnovo delle RSU di tutto il Pubblico Impiego. Si andrà al voto il 14, 15 e 16 aprile

278  in totale i candidati della Cisl Scuola e 372 della Funzione Pubblica a Vicenza

 

Elevare i salari, innalzare la sicurezza, sbloccare la formazione, sradicare la precarietà, rilanciare la contrattazione, investire in innovazione e digitalizzazione. Con questi obiettivi i candidati della Cisl FP e della Cisl Scuola si presentano alle elezioni per il rinnovo delle RSU nella Sanità, nelle IPAB, negli Enti Locali, nelle Funzioni Centrali, nella Scuola, nell’Università e nella ricerca, ossia tutti gli ambiti del lavoro pubblico nella provincia di Vicenza.

I dipendenti pubblici dei comparti sanità, enti locali e funzioni centrali scuola. Tutti saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti sindacali nei giorni 14-15-16 aprile nella provincia vicentina.

­278 in totale i candidati della Cisl Scuola e 372 in Funzione Pubblica persone che ogni giorno con rispetto e dignità rappresentano il mondo del lavoro Pubblico di oggi e di domani

 

PUBBLICO IMPIEGO - 372 i candidati per la provincia di Vicenza  Nel dettaglio, sono ben 93 i candidati nelle due aziende sanitarie 57 nell’Ulss 8 Berica  e 36 nell’Ulss 7 Ulss7 Pedemonta ,  227 i candidati negli enti locali nei comuni e nelle IPAB (Comuni, Unioni, Camera di Commercio, Provincia, Ipab e Case di riposo). 52 infine, i candidati nel comparto delle funzioni centrali (Inps, Inail, ITL, Motorizzazione, Agenzia fiscali e Ministeri),

È un momento di grande partecipazione democratica - commenta Elena Tonelli, Segretario Generale della Cisl Fp -, una fase molto importante nella quale i lavoratori avranno la possibilità di scegliere chi li dovrà rappresentare per i prossimi tre anni nei luoghi di lavoro, andando a costituire quegli organi democratici che sono le RSU, le quali avranno un ruolo fondamentale nella contrattazione decentrata, ancor di più in questo momento di rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego”. Diversi i problemi che riguardano trasversalmente tutti i settori del Pubblico Impiego, dalla carenza di personale alla stagnazione della contrattazione a livello decentrato; dal mancato riconoscimento della detassazione della produttività e degli straordinari alla mancata piena attuazione del welfare contrattuale, fino al ritardo con cui viene erogato il Tfr/TFS dei dipendenti pubblici che ormai supera oltre i 27 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Pesa, sia nella Sanità che nel comparto funzioni locali, il mancato rinnovo del contratto scaduto alla fine del 2021, la grave spaccatura tra i sindacati confederali laddove la Cisl continua a perseguire la concretezza dei risultati proprio per dare una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori e la mancata  firma degli altri sui rinnovi,  accaduta nel mese di gennaio testimonia il chiaro tentativo di strumentalizzazione politica usando un contratto nazionale che sarebbe stato il migliore della storia. Ricordiamo che nel 2018 dopo 9 anni di assenza contrattuale e blocco delle carriere abbiamo firmato tutti per poco più di 80 euro e qui sono stati rifiutati 170 e altri benefit. Certo le risorse sono sempre misurate ma bisogna sempre contestualizzare queste scelte. L’assenza del rinnovo ha provocato un chiaro danno ai lavoratori e alle loro famiglie. Inoltre nell’ambito della conciliazione dei tempi vita/lavoro è necessario continuare a spingere con le amministrazioni affinché il piano delle azioni positive non risulti solo un mero adempimento ai fini del rispetto di norme contrattuali ma diventi l’occasione per introdurre tutti quegli istituti contrattuali che riescano ad agevolare la presenza (flessibilità, smart working, part time).

Inoltre è necessario che le amministrazioni prendano coscienza dell’importanza di utilizzare strumenti flessibili di resa della prestazione al fine di rendere attrattivo alla generazione Z il lavoro pubblico e limitare il fenomeno del Job Hopping.

 

SCUOLA - La Cisl Scuola si presenta con un numero di  liste accresciuto rispetto alle elezioni precedenti ed i 278 candidati, in rappresentanza di tutti i lavoratori della scuola, docenti, personale educativo e personale A.T.A. coprono tutta la provincia di Vicenza, passando dall’ Alto Vicentino con 59 candidati, al Basso Vicentino con 25, alla zona del Bassanese con 59, alla zona Valle Agno e Valle del Chiampo con 56 e per finire con la città di Vicenza e comuni confinanti con un totale di 79 candidati.

Cruciale per tutto il comparto è il rinnovo del contratto di lavoro scaduto - afferma il Segretario generale della Cisl Scuola Vicenza Massimo Gennaro . Le richieste della Cisl Scuola sono quelle di un adeguato incremento economico degli stipendi, fermi da tempo e significativamente inferiori a quelli del resto del pubblico impiego e a quelli dei colleghi europei, ma è indifferibile anche una rivisitazione della parte giuridica che ormai non rispecchia più la realtà del lavoro nella scuola. Veniamo da un ventennio di tagli alla scuola e al pubblico impiego; la pandemia ci ha fatto capire come invece i servizi pubblici siano indispensabili e come il personale che vi lavora sia un capitale da valorizzare, in primis attraverso un giusto rinnovo del contratto”.

Per la Cisl Scuola è poi fondamentale ripensare le politiche di reclutamento e di formazione in ingresso, concorsi ordinari che possano selezionare i migliori giovani che si affacciano alla professione docente, ma anche dare risposte adeguate a chi nella scuola lavora da tempo e ha diritto di vedersi riconosciuta l’esperienza. “Quello del precariato - spiega il Segretario Gennaro - è una deformazione della scuola italiana che va assolutamente risolta perché  mina la qualità della nostra scuola ed è profondamente ingiusto nei confronti di chi viene tenuto per anni in una situazione di precarietà e di discriminazione rispetto a chi fa lo stesso lavoro ma con assunzione a tempo indeterminato.

La scuola italiana - conclude il Segretario Generale - non sta attraversando un momento facile e la stanchezza del personale è tangibile; è aumentato il livello di stress, gli impegni che quotidianamente sono chiamati ad affrontare aumentano a dismisura, spesso con circolari e scelte ministeriali che disorientano il personale stesso, non rendendo così attrattiva una professione che ciononostante docenti, educatori e personale Ata del nostro territorio stanno continuando a svolgere con passione e impegno. È anche per questo che invito tutti a partecipare numerosi al voto delle RSU, perché è importante avere delle rappresentanze interne che siano di riferimento in questa fase complicata”.

278 in totale i candidati della Cisl Scuola e 372 in Funzione Pubblica, persone che ogni giorno con rispetto e dignità rappresentano il mondo del lavoro Pubblico di oggi e di domani.

 

 

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